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													“Antonio 
													Ricci, quando la Metafisica 
													sposa il silenzio e si 
													trasforma in poesia” 
													...  
													
													
													
													leggi articolo >> 
													
													Marta Lock su
													Gruppo Editoriale 
													l'Opinionista - 2021 
													  
													  
													
													“L’eleganza di una forma in 
													uno spazio sognato, rimanda 
													ad un simbolismo che, nella 
													pittura di Ricci, racconta 
													l’essenza della vita. Un 
													immaginario che diventa 
													spessore emozionale, svolto 
													in un ricercato e sospeso 
													equilibrio compositivo e 
													coloristico. Pittura come 
													limpido strumento per 
													affrontare il proprio io, in 
													un’atmosfera allusiva frutto 
													di un’efficace iconografia 
													fantastica.” 
													
													Roberto Perdicaro su L’èlite 
													– Selezione Arte - 2020 
													  
													  
													
													La 
													figura per Antonio Ricci 
													diventa elemento stimolante 
													di un’ispirazione che spazia 
													fra richiami surreali e 
													intime riflessioni. Indagine 
													psicologica e umana resa con 
													grande disciplina formale e 
													sensibile liricità, risolta 
													in una lucida e attenta 
													ricerca espressiva. 
													Roberto 
													Perdicaro su L’èlite – 
													Selezione Arte - 2019 
													  
													
													Le 
													opere di Antonio Ricci 
													mostrano la capacità di 
													affrontare tematiche di 
													rilevante spessore 
													intellettuale, attraverso 
													un’iconografia fortemente 
													legata alla rappresentazione 
													della figura umana. In un 
													impianto strutturale che 
													vede i personaggi calati in 
													un ambito formale libero da 
													un naturalismo descrittivo, 
													il pittore svolge un’analisi 
													di tipo psicologico e 
													simbolico. L’immagine 
													diviene strumento di 
													indagine interiore 
													dell’universo umano, con 
													particolare riferimento al 
													mondo femminile, colto nei 
													suoi aspetti più riflessivi, 
													allusivi e sensuali. E’ un 
													porsi domande sul proprio 
													inconscio, sull’essenza 
													nascosta all’interno di un 
													ambito emozionale e poetico 
													che si concretizza anche in 
													una profonda meditazione sul 
													proprio destino. I 
													personaggi si pongono come 
													attori in uno spazio vuoto e 
													silenzioso, rielaborando una 
													mitologia del vivere che si 
													palesa in un senso del reale 
													dal significato intrinseco 
													di tipo metafisico. 
													L’impianto compositivo 
													appare frutto di un’accorta 
													disciplina del segno, 
													offerto con un’eleganza 
													formale non comune, che 
													risolve l’immagine con 
													equilibrio di forma e 
													colore. Le soluzioni 
													cromatiche presentate 
													dall’artista si rivelano 
													dense, forti e appaiono del 
													tutto partecipi al racconto 
													espressivo ed evocativo 
													proposto. L’anatomia dei 
													corpi, lo studio dei volumi, 
													denotano un percorso fatto 
													di bellezza e mistero, 
													frutto di un’ispirazione di 
													grande sensibilità. La donna 
													è al centro di questa 
													suggestiva ricerca 
													artistica, ora evocata, ora 
													reale nella sua affascinante 
													fisicità, anche se spesso 
													enigmatica e sfuggente. In 
													questa dimensione 
													sottilmente surreale, il 
													pittore ricrea un’atmosfera 
													ricca di intuizioni liriche 
													e appassionate, in bilico 
													tra sogno e realtà, con una 
													partecipazione di intenti 
													assolutamente sincera e 
													autentica nel riscoprire la 
													dimensione speculativa del 
													pensiero estetico.    
													 
													
													
													                                                   
													                                                                                 Roberto Perdicaro 
													  
													
													Ricci stupisce per le capacità tecnico-pittoriche e convince grazie ad un linguaggio molto personale, incisivo e mai banale. La sua arte infatti, ricca di personalità, è in grado di veicolare messaggi profondi e meditati. 
Prendendo spunto da fatti di attualità o da iconografie classiche riesce, da un punto di vista sia compositivo che concettuale, ad ottenere grandi risultati. Egli infaatti elabora opere armoniose e significative, dotate di grande potenza comunicativa.
 
													
													
													
													Roberto Perdicaro 
													  
													  
													  
													
													Dentro l’immagine  
													
													L’arte per Antonio Ricci è 
													un’esperienza intima, 
													determinata dalla volontà di 
													registrare senza filtri la 
													vita quotidiana con un 
													intento realistico, scevro 
													da ogni mero tecnicismo e 
													volto, piuttosto, a 
													restituire l’emozione 
													autentica della visione. La 
													tela del pittore diviene il 
													foglio bianco di un diario 
													sul quale appuntare le 
													proprie impressioni di 
													fronte allo spettacolo 
													variegato della natura e 
													dell’uomo. Ricci si fa 
													narratore di una storia 
													comune, fatta di piccoli 
													gesti e di sguardi solitari, 
													di paesaggi incantevoli e 
													popoli lontani, memorie di 
													incontri vissuti o soltanto 
													immaginati. Non stravolge il 
													dato reale, ma lo sottopone 
													a una sorta di sublimazione, 
													così da lasciar affiorare 
													sulla superficie la 
													poeticità insita in un 
													paesaggio o in una figura. 
													La brillantezza cromatica e 
													la nitidezza del disegno 
													concorrono alla plasticità 
													delle forme, evidenziata 
													dall’uso particolare della 
													luce, la quale, oltre a 
													conferire rilievo ai corpi, 
													assume una funzione 
													simbolica.  
													
													La realtà si ravviva in una 
													fantasia di colori accesi, 
													nei quali l’artista sembra 
													tradurre direttamente gli 
													stimoli sensoriali e i 
													sentimenti provati di fronte 
													a essa. Il colore, infatti, 
													acquista un ruolo 
													fondamentale nella creazione 
													artistica, come veicolo del 
													messaggio trasmesso dal 
													soggetto del dipinto, ma 
													soprattutto 
													dell’atteggiamento 
													dell’artista nei confronti 
													di esso. Il colore pertanto 
													accentua o, al contrario, 
													contrasta il sentimento 
													dominante dell’opera d’arte, 
													sorretto da un disegno 
													nitido e meticoloso. Nel 
													procedimento artistico di 
													Ricci il disegno appare 
													innanzitutto come uno 
													strumento utile a rispondere 
													a un’esigenza mimetica, 
													quella cioè di rendere 
													immediatamente riconoscibile 
													la realtà dipinta. Il segno, 
													quindi, descrive con estrema 
													cura individui e oggetti, si 
													sofferma su ogni piccolo 
													dettaglio percepito 
													dall’occhio umano. Nello 
													stesso tempo, esso conduce 
													alla creazione di una forma 
													ideale di bellezza e a fare 
													dell’opera d’arte non il 
													risultato di un’imitazione 
													fredda della realtà, quanto 
													di una visione partecipe 
													della molteplicità delle sue 
													espressioni. L’artista non 
													osserva, ma interpreta ciò 
													che lo circonda, utilizzando 
													in modo spontaneo gli 
													strumenti della creatività.
													 
													
													La formazione artistica di 
													Antonio Ricci si svolge 
													principalmente da 
													autodidatta e in maniera 
													parallela, se non 
													alternativa, agli studi 
													scientifici. La passione per 
													l’arte si accompagna, 
													infatti, alla professione di 
													ingegnere, la quale ha 
													probabilmente influito 
													sull’orientamento impresso 
													alla pittura verso 
													un’analisi oggettiva del 
													dato reale, superata poi nel 
													momento della creazione 
													artistica. L’artista 
													sviluppa una sequenza di 
													inquadrature simili agli 
													scatti prodotti 
													dall’obbiettivo fotografico: 
													l’immagine pittorica, 
													tuttavia, ha della 
													fotografia non tanto la 
													resa, quanto la temporalità. 
													Ricci è solito immortalare 
													con i colori il passaggio 
													impercettibile di 
													un’espressione su un volto, 
													catturare l’attimo fugace di 
													una risata o di un pensiero, 
													perpetuare l’istante 
													irripetibile di un abbraccio 
													o di un’apparizione. In 
													questo modo l’arte fa 
													propria la durata effimera 
													di un fenomeno per 
													prolungarla in eterno. I 
													corpi appaiono congelati in 
													azioni interrotte, colti nel 
													mezzo di una qualsiasi 
													attività o luogo della 
													quotidianità, per la strada 
													o davanti a un bar. In 
													particolare, Ricci esplora 
													in diversi dipinti l’armonia 
													del corpo in movimento: le 
													nudità si congiungono in una 
													danza lenta, le membra si 
													contraggono sotto l’effetto 
													dello sforzo fisico o si 
													distendono in un momento di 
													abbandono liberatorio e 
													intimo. Quello della danza 
													costituisce, insieme alla 
													musica e al canto, uno dei 
													temi ricorrenti nella sua 
													produzione pittorica, come 
													se queste forme di 
													espressione della creatività 
													umana rappresentassero un 
													luogo ideale in cui poter 
													essere liberi, in cui lo 
													spirito si ricongiunge con 
													l’armonia dell’universo 
													abbandonando le censure 
													imposte al nostro 
													comportamento, le gabbie 
													sociali in cui si 
													rinchiudono spesso i nostri 
													sogni.  
													
													Le opere, principalmente a 
													olio, si fondano su una 
													composizione essenziale in 
													cui le forme emergono 
													solitarie su uno sfondo 
													astratto, puramente 
													cromatico, la cui funzione è 
													quella di fare da eco allo 
													stato d’animo espresso nel 
													dipinto.  
													
													I paesaggi sono realizzati 
													essenzialmente con il 
													colore, modulato velocemente 
													a suggerire spazi e forme 
													dai contorni sfocati. 
													L’indefinitezza 
													dell’immagine nel suo 
													complesso contrasta con la 
													naturalezza nel cogliere i 
													particolari, in uno scenario 
													silenzioso, quasi surreale, 
													dove la presenza dell’uomo è 
													sottintesa nelle tracce 
													enigmatiche che ne indicano 
													il passaggio, come i fiori 
													abbandonati su una sedia o 
													il telo adagiato su una 
													sdraio in riva al mare. Il 
													tempo sembra non esistere, 
													tutto è sospeso in una 
													realtà verosimile eppure 
													disarmante, perché ci parla 
													continuamente di un’assenza, 
													di un vuoto incolmabile. 
													Similmente, nelle nature 
													morte lo sforzo di Ricci si 
													concentra sulla resa esatta 
													della struttura degli 
													oggetti, sulla loro verità. 
													Il pennello sembra catturare 
													i movimenti dell’aria che 
													circola tra le cose, le fa 
													vibrare sotto l’effetto di 
													una pennellata morbida, di 
													un colore molto diluito. La 
													luce tersa si diffonde in 
													maniera uniforme, senza 
													forti contrasti, esaltando 
													la delicata resa atmosferica 
													e la ricostruzione attenta 
													della qualità materica; 
													l’atmosfera indefinita 
													dell’insieme, l’assenza di 
													riferimenti spazio-temporali 
													rassicuranti, sprigionano, 
													tuttavia, un senso di lieve 
													malinconia. L’osservatore 
													sembra assistere per caso a 
													una scena i cui protagonisti 
													non esistono più e, come il 
													pittore, si mette in attesa 
													di un risvolto nella storia 
													che probabilmente non 
													avverrà mai, soffermandosi 
													intanto su ogni particolare 
													degli oggetti, ormai muti, 
													che lo circondano. 
													 
													
													Nella visione personale di 
													Ricci un posto privilegiato 
													è occupato dall’immagine 
													femminile, nucleo generativo 
													di tutte le antinomie di 
													essere e apparire. 
													L’apparenza, vigorosa nella 
													sua bellezza perfetta e 
													intangibile, assume le 
													sembianze di una donna 
													languida dai tratti 
													idealizzati, conforme al 
													modello dominante 
													nell’immaginario collettivo 
													a partire dalla mitologia 
													classica fino alla moda e 
													all’universo mediatico 
													contemporaneo. È 
													estremamente difficile 
													percepire la tensione che 
													vibra dietro una posa 
													artefatta, i pensieri 
													riflessi negli occhi vuoti 
													di una bambola. Le forme 
													morbide dei corpi sembrano 
													sciogliersi nella luce e 
													fondersi con essa; la 
													sensibilità dell’artista 
													strappa ogni maschera e 
													arriva a scoprire il senso 
													di insicurezza e solitudine, 
													la fragilità di un corpo 
													chiuso in se stesso in un 
													momento di riflessione e di 
													malinconia. Le figure 
													instaurano un dialogo 
													immediato con l’osservatore 
													o, più frequentemente, 
													volgono lo sguardo verso una 
													presenza misteriosa tagliata 
													fuori dai margini del 
													dipinto, evocativa di uno 
													spazio immaginario popolato 
													di visioni o di segreti 
													turbamenti dell’animo.
													 
													
													Nella galleria di ritratti 
													di Ricci incontriamo molti 
													volti sconosciuti, identità 
													anonime rivestite di una 
													forza espressiva tale da 
													coinvolgere emotivamente 
													l’osservatore e chiunque sia 
													in grado di vedere la poesia 
													nascosta dietro un’immagine 
													apparentemente banale. Una 
													rete di sentimenti 
													costituisce il vero 
													fondamento della sua 
													pittura, celata sotto una 
													veste pittorica di grande 
													abilità tecnica e attenzione 
													realistica: dalla solitudine 
													di un anziano allo sguardo 
													tenero e curioso di un 
													bambino, dallo stupore 
													all’estasi impressi sul 
													volto di una donna. Ricci 
													riesce a incuriosire il 
													nostro sguardo e ci spinge a 
													interrogarci sull’universo 
													inconscio che il nostro 
													corpo, come un involucro, 
													trattiene, o meglio, 
													protegge dentro di sé.
													 
													
													L’artista investe con la 
													propria immaginazione tutto 
													ciò che si sottopone alla 
													sua vista. Il realismo 
													diviene, paradossalmente, il 
													punto di partenza di un 
													processo di astrazione della 
													realtà in un’immagine 
													interiorizzata di essa che 
													fa riferimento alla sfera 
													intima, mentale, del 
													soggetto. L’interesse nei 
													confronti della realtà non 
													si esaurisce, in definitiva, 
													in una rappresentazione di 
													tipo naturalistico, ma si 
													apre all’esigenza di 
													mostrare anche ciò che, pur 
													essendo invisibile, è parte 
													integrante di essa. Lo 
													spazio pittorico diviene 
													pertanto una sorta di teatro 
													delle interazioni tra l’io e 
													il mondo esterno, nel quale 
													poter riscoprire la magia 
													della natura, la forza delle 
													emozioni e i luoghi della 
													memoria. 
													
													
													Simona Scaldaferri 
													
													
													Storico e critico d’arte 
													
													  
													
													   
													
													Abile sia nella resa 
													cromatica che nella 
													formulazione del disegno, 
													l’artista concentra la sua 
													attenzione sulla figura 
													umana analizzata nella sua 
													intimità e interiorità, 
													espresse queste ultime 
													grazie ad un linguaggio del 
													corpo pregno di spirito 
													vitale. 
													
													Alcuni suoi dipinti 
													raffigurano moti 
													dell’inconscio e ottengono i 
													risultati desiderati grazie 
													ad una forza luministica 
													netta consapevole e meditata 
													su schemi classici. 
													
													Molte opere raffigurano 
													donne ritratte in audaci 
													posizioni, inquietanti e 
													seducenti, connotate da 
													turbinanti pennellate che 
													sembrano sgorgare da uno 
													spirito tormentato.  
													
													                                        
													                                                               Prof. 
													Daniele Radini Tedeschi
													 
													
													  
													
													  
													
													Abile figurativo con grande 
													espressività lirica ed 
													emozionale. 
													
													Crea sulla tela libere 
													pennellate di una intensa 
													coloristica che risaltano la 
													figura ben delineata da 
													rasentare l’iperrealismo. 
													
													Le sue donne raffigurate 
													sono delicate, sognanti, di 
													grande effetto. 
													
													Le sue opere ci mostrano un 
													artista dall’animo sensibile 
													e attento alla fragilità 
													femminile. 
													
													  
													
													                                                              
													                                            Dott.ssa 
													Sabina Fattibene 
													
													  
													
													  
													
													La vera potenzialità 
													estetica dell’arte è quella 
													di trovare nella bellezza la 
													contemporaneità. Che essa 
													sia interiore, come nel caso 
													preraffaellita, o “alla 
													moda”, come nel caravaggismo 
													sacro (in cui i santi delle 
													Scritture vestono abiti del 
													‘600), l’importante è la 
													fedeltà alla propria epoca. 
													Antonio Ricci, nelle sue 
													mostre di pittura dove 
													spiccano i suoi quadri in 
													stile Pop Art, riesce 
													perfettamente a cogliere il 
													crepuscolo degli idoli (Dio, 
													gli eroi, i santi), 
													testimoniato dalla moderna 
													mitologia: Apple, facebook, 
													Ferrari e consimili 
													“religioni”. Il suo talento 
													grafico e la sua magistrale 
													cura nel dettaglio 
													compongono una fusione 
													perfetta tra Pop e 
													iperrealismo, togliendo al 
													secondo la freddezza anodina 
													del verismo (autentica pecca 
													dell’iperrealismo) in 
													funzione di un disincantato 
													e nitido inno al presente.  
													 
													
													                                                                                                        
													Prof. Daniele Radini 
													Tedeschi  
													
													  
													
													  
													
													La qualità artistica, gli 
													scenari e le tematiche
													fanno di Antonio Ricci 
													un assoluto protagonista del 
													nostro panorama artistico. 
													Le sue opere hanno sempre un 
													riferimento concettuale, 
													sono magnifiche definizioni 
													di sentimenti espressi su 
													tela con immediatezza e 
													profonda sensibilità, con 
													particolare attenzione 
													all’universo femminile e 
													alle relative problematiche  
													
													
													                                                                                                         
													Claudio Lepri
													 
													
													  
													
													  
													
													Le opere di Antonio Ricci ci 
													presentano un artista 
													attento alle peculiarità 
													simboliche dell’arte. I suoi 
													quadri sfiorano il limite 
													che si pone tra bellezza 
													umana e preziosità 
													dell’arte. In alcuni suoi 
													dipinti volti femminili si 
													confrontano quasi in 
													atteggiamento riflessivo, 
													autocritico della 
													potenzialità dell’essere 
													umano. Ci pongono mondi 
													naturali. I tratti morbidi, 
													le velature ed i panneggi 
													che esaltano il fascino 
													delle creature dipinte. A 
													volte l’uomo è talmente 
													abituato ad un volto o alla 
													bellezza delle cose, che non 
													ne sente l’emozione 
													profonda. 
													
													L’artista Antonio Ricci ci 
													dona attraverso la sua arte 
													un canale di identificazione 
													di alcuni stati dell’animo. 
													Ma è un graduale stato 
													emotivo che coinvolge lo 
													spettatore. I tempi stretti 
													sembrano svanire davanti ai 
													quadri di Ricci. Un esempio 
													è quello dell’opera 
													“Abbandono”. Le forme del 
													soggetto femminile 
													ritraggono un bisogno 
													naturale di protezione, di 
													fiducia. Sono sensazioni 
													umane che solo un artista 
													sensibile può cogliere. 
													Antonio Ricci poi segue un 
													lavoro minuzioso anche nella 
													preparazione tecnica delle 
													sue tele. Con amore egli 
													sceglie i materiali, i 
													colori e tutto quello che 
													ritiene soddisfare una 
													qualità dell’arte. C’è un 
													rispetto grande per 
													l’effetto che quella 
													tonalità di colore avrà nel 
													contesto dell’opera, di 
													trovare una cromia giusta 
													anche dal punto di vista 
													significativo come gli 
													incarnati che si staccano 
													dalla tela per comunicare un 
													messaggio intimo e delicato. 
													Non c’è espressione fatta a 
													caso, emerge lo sforzo, la 
													sofferenza dell’artista per 
													far emergere la freschezza 
													del quadro, ossia la reale 
													valenza di quel momento in 
													cui il soggetto è dipinto. 
													Altro elemento tipico della 
													pittura di Antonio Ricci è 
													il rispetto della luce che 
													c’è nella scena dipinta. Una 
													fonte di bagliori che 
													rendono quasi scultorei i 
													suoi soggetti. L’arte non si 
													identifica con parametri 
													troppo razionali da punto di 
													vista ontologico. Ci 
													sorprende con sprazzi di 
													fantasia, con piccole 
													libertà. O grandi libertà, 
													come quella di scegliere 
													un’opera da amare nel tempo. 
													Spesso anche di comprendere 
													nel tempo. L’artista Ricci è 
													consapevole di quanto l’uomo 
													abbia bisogno della libertà 
													di esprimersi. La 
													pittura,intima, originale ma 
													non aliena da emozioni ci 
													regala anche i sogni del 
													nostro bagaglio morale e 
													culturale. Un’opera 
													particolarmente interessante 
													per la sua ricchezza di 
													messaggio è “Risveglio di 
													Afrodite”. Qui c’è il 
													sipario inesorabile del 
													tempo che divide due esseri 
													umani. Una scena che 
													contiene i parametri etici 
													di molte generazioni. Mito e 
													pittura vanno insieme a 
													confluire per raccontare al 
													mondo la magia dei tempi 
													passati. L’importanza ed il 
													sacrificio delle generazioni 
													che gradualmente e anche 
													attraverso la pittura 
													comunicano,  raccontano al 
													mondo la bellezza 
													dell’essere umano. 
													
													                                                                
													                                                                                                                                                       
													         Mauro 
													Boschetti 
													 
													
													  
													
													  
													
													Le figure di Antonio Ricci 
													sono fortemente espressive, 
													ricche di fascino e di 
													mistero; e rimandano, con 
													sottile simbologia, a 
													variegati ambiti 
													esistenziali, culturali e 
													psicologici. L’artista le 
													realizza utilizzando un 
													linguaggio figurale 
													raffinato, equilibrato in 
													tutte le componenti, 
													elegante nella sobrietà 
													delle scelte timbriche e 
													tonali, talora accostate per 
													contrasto o ristrette fino 
													alla monocromia. Un 
													linguaggio tramato di 
													emozioni sussurrate, pago di 
													una plasticità scultorea 
													nella modulazione di 
													luminosità, panneggi ed 
													ombre, che concorrono a 
													definire forme vitali, 
													sensuali, assorte, sempre 
													comunque ritmate da 
													intuibili risonanze 
													interiori. 
													
													                                                                                                               
													Roberto Perdicaro 
													
													  
													
													  
													
													  
													
													Grande autore, conoscitore 
													di tecniche visive spazia 
													dal realismo 
													all’iperrealismo diffondendo 
													sulla tela la bellezza del 
													corpo umano, quasi sempre 
													femminile. La morbidezza e 
													la sinuosità delle forme si 
													fondono con la delicatezza 
													delle sete, dei pizzi, dei 
													velluti, che incorniciano i 
													corpi flessuosi in pose 
													affascinanti e scultoree. La 
													capacità dell’artista va 
													oltre, non solo 
													rappresentazioni statuarie, 
													ma anche con tematiche 
													sociali e forti, quali la 
													violenza verso le donne, 
													fisica e mentale, 
													l’abbandono e la solitudine 
													degli anziani, 
													l’emarginazione dei giovani. 
													Oltre agli spazi dedicati 
													alla ginnastica, al nuoto ed 
													altro. In tutti il tema 
													dominante è il corpo con 
													innumerevoli sfaccettature e 
													plasticità, creando 
													un’armonia tra spazio e 
													forme, colore e materia, ma 
													ciò che sorprende la visione 
													delle opere è la luce. 
													Diffusa, centrale, spaziale, 
													tagliente. La luce non è una 
													componente, è il mezzo che 
													fa apparire e muove le 
													corposità infinitesimali, 
													quasi che sia proprio la 
													luce il soggetto principe e 
													non la 
													figura.                                     
													                                                                      
													
													Prof. Ginco Portacci     
													
													Antonio 
													Ricci ama ritrarre i moti 
													più reconditi dell’animo 
													umano e celebra il mistero 
													della vita attraverso 
													l’interpretazione di stati 
													fisici ed emotivi. La sua 
													ricerca figurativa è 
													realistica ed incarna alla 
													perfezione il gusto 
													contemporaneo. Essa inoltre 
													si rivela un mezzo ideale 
													per dare corpo a vibranti 
													tensioni liriche e poetiche: 
													ogni opera infatti è resa 
													ineludubile dalla perfetta 
													alchimia tra l’impeccabile 
													segno grafico e l’uso 
													teatrale della luce, 
													esprimendo con forza 
													messaggi atavici, enigmatici 
													e coinvolgenti.  
													
													
													                                                                                                           
													        Vito Cracas 
													
													  
													
													  
													
													  
													
													L’arte 
													di Antonio Ricci è impostata 
													sullo studio dei volti e 
													delle figure anatomiche con 
													definizioni di spiccato 
													iperrealismo che assumono 
													eccezionale valenza 
													pittorica. 
													
													
													Impegnato costantemente 
													nelle tematiche di profonda 
													significanza sociale, 
													Antonio Ricci si manifesta 
													artista che approfondisce 
													gli aspetti umani nel 
													rilievo psicologico, 
													denunciando le carenze di 
													una società insensibile ai 
													diritti dei più deboli. Da 
													questo punto di vista le 
													opere più significative sono 
													quelle che raccontano 
													soggetti femminili 
													defraudati della loro 
													dignità dai soprusi di 
													uomini i cui comportamenti 
													segnano uno scempio 
													intollerabile nei confronti 
													delle donne, male sempre più 
													frequente in una società che 
													ha smarrito valori e 
													dirittura morale. 
													
													Altra 
													tematica fortemente 
													rappresentata dall’artista è 
													il mondo degli anziani, 
													sovente abbandonati al loro 
													destino, senza che le 
													istituzioni sociali ne 
													abbiano un minimo riguardo e 
													considerazione. 
													
													Antonio 
													Ricci è un abile 
													espressionista anche di 
													tematiche mitologiche, con 
													riferimenti di profonda 
													valenza storica raffigurati 
													sulla tela con libertà di 
													linguaggio e notevole 
													partecipazione rievocativa. 
													
													La 
													produzione di Antonio Ricci 
													è improntata all’impegno 
													concettuale, che svaria in 
													innumerevoli produzioni 
													artistiche denotando idee 
													fertili nel progetto, da cui 
													scaturiscono composizioni 
													museali nell’esecuzione.
													 
													
													
													                                                                                                            
													Prof. Clauidio Lepri  
													 
													
													  
													
													  
													
													  
													
													L’arte 
													di Antonio Ricci, eccellente 
													maestro del figurativo 
													contemporaneo, assume nel 
													percorso una continua e 
													costante ricerca nell’ambito 
													del simbolismo. Ricci cura 
													l’immagine nel particolare, 
													definisce i sentimenti nei 
													loro aspetti più reconditi, 
													cogliendo sguardi che 
													raccontano la personalità e 
													il mondo interiore. 
													
													Nel 
													dittico “Tutto può l’Amore” 
													rivela le sue doti 
													compositive nelle 
													espressioni simboliche di 
													grande valenza, così attuali 
													in un mondo dove i focolai 
													della guerra dilaniano vite 
													umane e stravolgono 
													qualsiasi valore morale. 
													L’opera citata è stata 
													acquisita, per donazione 
													dello stesso autore, dal 
													Museo “Peace Art Gallery” di 
													San Francisco 
													
													
													                                                                                                               
													Prof. Caludio Lepri.   |  |